martedì 30 aprile 2013

Paella de mariscos

Quando in pochi giorni cerchi di fare tua una città non tua.
Quando appena uscita dalla stazione ti fermi, ti siedi e inizi a guardare gli abitanti del luogo.
Quando annusi e senti che non è il profumo di casa tua e ti devi adattare.
Quando ti accorgi che quattro giorni sono pochi.
Quando ti sembra di aver abitato lì da sempre.
Quando ti perdi tra le vie trovando angoli che ti sorprendono.
Quando perdi ore parlando con qualcuno che non avevi mai visto prima.
Quando in un'osteria, in una via anonima mangi la paella più buona tu abbia mai immaginato.
Quando inizi a fotografare strade, vie, monumenti, palazzi e facce. Tante facce.
Quando ti arrabbi perché piove e a Valencia non può piovere nemmeno un giorno.
Quando dal centro storico in mezzora ti ritrovi faccia a faccia con il mare con il vento che ti sconfinfera i capelli e l'anima.
Quando il profumo di salsedine e la sabbia ti si attaccano alla pelle e ai capelli
Quando arrivi alla sera e i ti accorgi che i tuoi piedi hanno vissuto la città.
Quando tieni un diario di bordo con tutte le cazzate che ti succedono e che sul luogo ti sembrano divertentissime.
Quando aggirandoti tra i banchi del mercato coperto vieni trascinata dai profumi, dai colori e non sai neanche da che parte girarti da quanta roba c'è. Non ha mai visto tanto pesce in un mercato.
Quando avresti voluto aver una cucina anche in vacanza per svuotare il mercato e comprare tutto e correre a cucinare qualcosa.
Quando entri nel miguelete e solo quando arrivi in alto ti accorgi che quella fatica ne valeva la pena.
Quando arrivi alla plaza de toros e trovi al centro dell'arena una oktoberfest spagnola in sitle bavarese e pensi che a volte tutto il mondo è paese o che qualcuno ti ha messo un allucinogeno nella birra.
Quando prima di partire ti prepari un piano per ogni giornata e poi ti rendi conto che è piacevole perderti per la città.
Quando ti lasci trascinare da canete, tapas, e pinxtos per tutto il giorno senza pentirtene.
Quando dici: “Non vado via senza aver assaggiato un'altra vera paella”
Quando pensi: “Ma da noi la paella non la fanno così”
Quando ridici: “Appena arrivo a casa provo a farla anche io così”
Quando ripensi: “Ma sarà buona come quella?”
Quando chiudi la valigia e con un po' di malinconia saldi l'albergo con un arrivederci
Quando vorresti con qualche frase in riga poter descrivere la tua vacanza a qualcuno.


Ci sono rimasta davvero male. Pensavo di conoscere la vera paella, dai chi non ha mangiato almeno una volta nella vita questo piatto. E invece le mie sicurezze hanno vacillato quando mi si è presentata davanti la paella. A parte il fatto che a Valencia la paella mista è considerata alla stregua della pasta con il ketchup per noi italiani. Ora... in qualsiasi ristorante puoi ordinare la paella valenciana che è composta da carne di pollo, coniglio e verdure o la versione de marisco che è quella vi propongo io e va molto anche quella di riso al nero di seppia (arroz negro). Scordatevi di vedere paelle colorate da piselli, peperoni e mille altre cose, lì l'essenziale è il tipo di cottura... preferibilmente alla brace e leggero bruciacchiaticcio sul fondo che il riso acquista: una meraviglia.
Onore alla spagna!!!
Ci si prova...





Ingredienti per due persone:
  • 160 gr di riso (dipende dalla fame)
  • olio evo
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 seppia
  • 1 calamaro
  • gamberi
  • scampi
  • fumetto di pesce
  • zafferano
  • prezzemolo
  • sale grosso
  • 1 pomodoro maturo
  • limone per decorare



Cuciniamo insieme:
Fate imbiondire in abbondante olio di oliva (eh lo so... ma la paella lo richiede) l'aglio (andrebbe tritato ma io l'ho messo intero per poi levarlo), buttate la seppia e il calamaro puliti e tagliati rondelle in padella, dopo qualche minuto grattugiate (si si grattugiate) al suo interno un pomodoro maturo avendo cura di buttare la pelle e aggiungete del sale grosso. Ora è il momento di buttare il riso e mescolate per bene. Cospargete di prezzemolo, aggiungete il fumetto (preparato con gli scarti del pesce) nella misura di 1:2, cioè ad esempio 100 gr di riso 200 gr di brodo, aggiungete i pistilli di zafferano (o la bustina), date un'altra breve mescolata e... da lì... non toccate più il riso facendolo cuocere per 14 minuti, i primi dieci a fuoco alto (purtroppo non ho le braci) e poi i restanti a fuoco medio. Gli ultimi minuti aggiungete i gamberi e gli scampi. Se necessario scuotere la padella ma mai mescolare. A cottura ultimata coprire con un canovaccio pulito per cinque minuti e servire. La paella perfetta se inclini la padella deve rimanere quasi attaccata al fondo. Una gioia per il palato.

lalexa


 











Con questa ricetta partecipo al contest "Viaggio nel gusto" del blog "Squisito" e di AltraCasa



domenica 28 aprile 2013

Finalmente Pizza!

Di ritorno da Valencia.
4 giorni che avrei voluto fossero 365. Ma si sà... quando si va in vacanza e sempre così. 
Adesso mi prenderò il tempo anche per vedere com'è andata a Roma e aspetto i vostri resoconti ;)
Valencia è bellissima. Ho ancora i piedi distrutti da 4 giorni di cammino estremo. Ma come si fa a riposare in una città così... io e il tato ci siamo fatti trasportare dai ritmi della città e non ci siamo mai tirati indietro... neanche ovviamente quando si parlava di sedersi ad un tavolo e assaggiare qualcosa di tipico, cercando i locali meno turistici, cercando per quanto possibile di mescolarsi con gli abitanti del posto, a volte in posti fantastici e "sontuosi" altre in bettole nascoste nei vicoli... ma dove abbiamo sempre trovato belle persone con cui scambiare quattro chiacchiere davanti ad un numero imprecisato di cañete e di tapas... ma quanto cavolo mangiano sti spagnoli. ;)
La città e bellissima. La vacanza è andata da dio. 
Ma 4 giorni di astinenza sono troppi... ora sfodero la farina... più del solito, preparo la pummarola...e via. Stasera ci si sfonda di pizza!

Ingredienti per quattro pizze:
  • 100 gr di lievito madre rinfrescato la sera prima
  • 550 gr di farina 00 (o manitoba)
  • 8 gr di sale
  • 1 cucchiaino di malto d'orzo
  • olio evo
  • 300 gr di acqua tiepida circa

Condimento prima pizza:
  • passata di pomodoro
  • mozzarella
  • acciughe
  • olive
  • salamino piccante

Condimento seconda pizza:
  • mozzarella
  • pomodoro verde a fette sottili
  • fiori di zucca
  • zucchina gratuggiata
  • 1 filio di olio evo
  • prosciutto crudo

Condimento terza pizza:
  • passata di pomodoro
  • mozzarella
  • wurstel
  • cipollotto a rondelle
  • erba cipollina

Condimento quarta pizza:
  • mozzarella
  • spinaci
  • formaggio tipo asiago
  • pancetta affumicata a fette sottili


 

Cuciniamo insieme:
Io solitamente preparo l'impasto a mano ma potete ovviamente usare anche la planetaria. Mettete in una terrina (meglio se di acciaio) il lievito madre (ovviamente potete usare anche il lievito di birra) e fatelo sciogliere con una parte dell'acqua tiepida, quando avrete creato una pappetta aggiungete la farina, il malto e l'olio e iniziate a lavorare aggiungete l'acqua poco alla volta; ora ponete il tutto sul piano di lavoro leggermente infarinato, aggiungete il sale e lavorate energicamente l'impasto per una decina di minuti abbondanti. Oleate leggermente la terrina e riponeteci l'impasto, coprite con della pellicola e mettete in frigo a lievitare per tutta la notte.
 Il giorno dopo: prendere l'impasto e senza lavorarlo troppo create quattro palline che ponerete su un piano infarinato. Coprite le vostre palline con un canovaccio pulito inumidito con acqua tiepida e lasciate riposare un paio d'ore come minimo.
 Passato il tempo stendete l'impasto e guarnite con gli ingredienti (sopra le mie proposte). Mettete in forno preriscaldato e statico a temperatura massima (250°) fino a quando le pizze non saranno pronte!!

lalexa osserva incantata
Oceanografic: splendide le meduse
Sosta alla città della scienza
In notturna. Un cuore per voi
lalexa

lunedì 22 aprile 2013

Pollo un po' provenzale, un po' svuotafrigo

Ola bimbe!
Purtroppo sabato non sarò delle vostre al raduno. E tutto ciò mi spiace mooooooltissimo. In realtà qualche settimana fà il tato ha deciso di portarci tutti e due a Valencia approfittando del ponte del 25 aprile.  Non che mi vada male... per carità, ma mi emozionava tantissimo l'idea di potervi vedere di persona, di dare un volto a chi ancora non ce l'ha, di passare una giornata intensa in compagnia di chi da 7 mesi (ieri) a questa parte mi tiene compagnia, mi legge, si fa leggere e sovrappone il suo piccolo mondo al mio. Ecco far diventare reale questa cosa virtuale era un mio grande desiderio che sicuramente cercherò di esaudire in futuro, alla prima occasione... ci sono tante di voi che vorrei abbracciare di persona. Quindi non mi resta che augurarvi una giornata fantastica... e io tra un cucchiaio di paella de mariscos, una fetta di jamon bellota e una caña vi lancerò un pensiero. 
Un bacio gigante!


Ingredienti per due persone:
  • 2 sovracoscie di pollo disossate con pelle
  • patate novelle
  • 1 carota (io ho usato quella nera)
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 manciata di funghi porcini (precedentemente ammollati in acqua)
  • 1 scalogno (o 1 cipolla rossa)
  • 2 pomodorini secchi
  • paprika
  • timo
  • pepe rosa
  • 2 bacche di ginepro
  • sale

Cuciniamo insieme:
Tagliate a pezzi il pollo grossolanamente e mettetelo insieme a tutti gli altri ingredienti in una pirofila, fate cuocere a 180° fino a cottura. Velocissimisssssima. Devo ancora iniziare a fare la valigia. Ah... non ho messo olio perché la pelle rilascia il suo grasso!

lalexa


mercoledì 17 aprile 2013

Risotto erba amara e stracchino

Ola belle bimbe! Tempo spaziale oggi qui a Verona... che voglia di staccare, di star fuori, di osservare le persone e di fare grigliate. Ma io qui a Verona nel mio bilocalino possiedo solo un piccolo terrazzino.... Macchisenefrega.... stasera non mi ferma nessuno e quindi munita di mini griglia appartenente a un vicino di casa del tato ereditata per vicissitudini strane... una griglia moooolto vintage... del periodo pre-bellico della dimensione di 30 cm per 20 circa... una griglia che che trasuda racconti di pic nic con il giradischi portatitile, beh, stasera grigliata sul poggiolo! Ridicola penseranno i vicini... pancia mia fatti capanna penso io.

Voglio ringraziare di cuore tutte le amiche che continuano a passare in questo mio piccolo spazio nonostante io non riesca sempre ad essere presente o tempestiva nei vostri blog visto il periodo troppo pieno. Grazie perchè sapete percepire la mia essenza! Grazie per i commenti che ogni volta mi riempiono e mi fanno capire che c'è splendore, empatia e comprensione in maniera autentica e gratuita. E ciò mi commuove.
Ieri ho fatto un risotto utilizzando dell'erba amara (qui la chiamano così), solitamente qui la usano per fare torte, frittelle e frittate e si trova nei prati. Devo dire che nel risotto non è niente male... leggermente amarotica ma gradevolissima!


Ingredienti per 2 perone:
  • 1 scalogno
  • olio evo
  • 180 gr di riso
  • brodo vegetale
  • vino bianco
  • erba amara
  • stracchino o squaqquerone
  • grana gratuggiato

Cuciniamo insieme:
Tritate lo scalogno e mettetelo in una pentola con un filo d' olio, fatelo imbiondire e buttate il riso (non nella spazzatura... ahahah, che forza), fate tostare per bene e sfumate con il vino bianco, aggiungete il brodo e l'erba amara sminuzzata grossolanamente. A fine cottura mantecate con lo stracchino e il formaggio grana.

Ieri vegetariana oggi animala! Vado a preparare la griglia. A me la salsiccia! :)

lalexa

domenica 14 aprile 2013

Rotolo gorgonzola e viola

Oggi, visto che per me la domenica è sacra, non tanto per il fattore religioso ma più perché la stanchezza e la voglia di riposare mi si cuciono ai vestiti creando un peso che mi tira verso il divano, ho deciso (con coraggio) di sistemare dei vecchi plichi di carte, cartine, biglietti, lettere, quaderni, quadri, disegni, ecc, ecc, ecc, dei tempi passati... cioè... parliamo di una motta di robaccia che va dai tempi delle superiori (chi non ne ha di scatole che contengono un po' di tutto). Divertente, tornano in mano miliardi di cose e di ricordi, seri e meno seri, risate, sorrisi amari, indifferenza... insomma un chi più ne ha più ne metta... e tra tutte queste cose c'erano appunti e quaderni del liceo artistico che ho frequentato lassù tra i monti. Che robeeeee! Difficile da spiegare. E tra tutte queste cose un foglio mi ha colpito più degli altri, conteneva una frase che in quegli anni adoravo (anche adesso, anche se sono cresciuta), rappresentava i miei anni di ragazza, l'incomprensione e la ribellione che a quell'età ti entra dentro facilmente, una sensazione che spesso faceva sentire al posto sbagliato nel momento sbagliato circondato da persone che magari non sfioravano minimamente la tua vera essenza... insomma... l'adolescenza... la mia utopica ribellione che portavo fiera e sfacciata con i capelli rosso fuoco e in un paio jeans strappati e la voglia di essere fuori dagli schemi... per fortuna o per sfortuna  si cresce.
Ma l'equilibrio rimane comunque cosa delicata.
Su quel foglio c'era questa frase:

“Camminavo lungo la strada con due amici, il sole tramontava, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue, mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad un parapetto, sul fiordo neroazzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco, i miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura... e sentii un grande urlo infinito che attraversava la natura.”

Edvard Munch (1863-1944)


Ingredienti:

Per la pasta:
  • 2 uova
  • 20 gr di acqua
  • 70 gr di farina
  • 20 gr di burro sciolto
  • ½ cucchiaino di bicarbonato
  • 1 pizzico di sale

Per il ripieno:
  • 2 carote nere
  • ¼ di cavolo viola
  • gorgonzola
  • 1 pizzico di sumac (spezia medio-orientale)
  • sale


Cuciniamo insieme:
Montate gli albumi con un pizzico di sale, a parte lavorate i tuorli aggiungendo in seguito la farina setacciata, il bicarbonato e il burro sciolto. Infine delicatamente incorporate i bianchi mescolando dal basso verso l'alto. Stendete il composto in strato sottile creando un rettangolo su una teglia ricoperta di carta forno e fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa un quarto d'ora.
Una volta cotto adagiate subito il rettangolo di pasta su un panno inumidito e finché è ancora caldo dategli l'impronta a rotolo. Tenetelo così per una mezz'oretta.
Nel frattempo preparate la farcitura bollendo le carote insieme al cavolo, una volta cotte tritate il tutto aggiungendo il gorgonzola e una punta di sumac.
Farcite il rotolo con questo composto, arrotolate per bene... e il gioco è fatto!!

lalexa





Con questa ricetta partecipo al contest "Color Food" del blog "Fiordirosmarino"



martedì 9 aprile 2013

Gnocchi alla romana pop art!

Oh belle bimbe! Come state? Io pago ancora imbianchinaggio casa, ho acido lattico ovunque in dosi massiccie, ho persino pensato di cucinarci qualcosa con tutto sto acido lattico... Acido lattico... Buffa parola. Vabbeh... sto scrivendo con i gomiti imperniati sul divano, curva come Nostradamus ma un pelo meno saggia. Una cretina. Oggi mi sento una minimerdina, ciclo, brufolazzi e panza gonfia. Per il resto non ho molte parole. Così decido di passare direttamente alla ricettina che sembra uscita dal periodo pop-art. Divertente. Colorata. Balorda. Come me. :)



Ingredienti per due persone:
  • mezzo litro di latte
  • farina di semola
  • sale 
  • noce moscata
  • grana gratuggiato
  • concentrato di pomodoro
  • mozzarella
  • curry rosso 
  • paprika


Cuciniamo insieme:
Mettete a bollire una pentola con il latte, il sale e la noce moscata. Quando prende il bollore gettate a fontana la semola mescolando con la frusta, fate andare a fuoco lento mescolando con un cucchiaio di legno. Quando il composto inizierà a staccarsi dalle pareti della pentola spegnete il fuoco e aggiungete il grana gratuggiato e il concentrato di pomodoro. Date una bella mescolato. Se vi va mettete anche una noce di burro e un rosso di uovo. Io non li ho messi... preferisco più light. Fate raffreddare il composto e create dei dischi. Metteteli in forno preriscaldato per una decina di minuti e infine create le vostre "torrette" ponendo tra uno gnocco e l'altro una fetta di mozzarella impanata sui bordi con il curry e la paprika e servite subito. Una vera delizia. Giuro!

lalexa

Avevo tanti impegni, ma ho deciso di restare in casa a tingermi le sopracciglia. Andy Warhol.




Con questa ricetta partecipo al contest "Color Food" del blog "Fiordirosmarino"



domenica 7 aprile 2013

Polpette di ceci e platessa

Giusto per non fami mancare niente. Ieri e oggi pulizie di primavera. Ma non solo... io e il tato armati di rullo, colore, salopette in stile mariobros abbiamo deciso di pitturare casa. E allora via, copri tutto, prepara il colore, nascondi MicioPino nell'armadio (ahahah scherzo ovviamente) e via e... rullarullarullarullarullarulla rullarullarullarullarulla spennellaspenellaspennellaspennella... una pausa giusto per un paninozzo con la mortadella (la bondola a Verona) seduti sul secchio di colore e ancora rullarullarullarulla, e soprattutto sporcasporcasporca gocciolagocciolagocciola puliscipuliscipulisci e via dicendo... alla fine eravamo irriconoscibili e completamente imbiancati anche noi ma... ecco ora la casa è a posto, noi due siamo sfiniti ma soddisfatti.
E vista l'occasione, e visto che ogni muscolo del mio corpo è inerme e dolente ho svuotato velocemente il frigo creando una specie di falafel ma aggiungendo la platessa. Velocissimi!


Ingredienti:
  • 1 scatola di ceci
  • 4 filetti di platessa
  • 1 scalogno piccolo
  • prezzemolo
  • coriandolo
  • cumino
  • origano
  • sale
  • pan grattato
  • olio evo

Cucianiamo insieme:
Mettete nel mixer la platessa, lo scalogno, i ceci, il sale e le spezie e tritate. Create delle polpette e imbiancantele... ooops pardòn.... impanatele. Ponetele in forno con un filo d'olio a 180° finché non saranno dorate. Più veloci di così ;)

lalexa


giovedì 4 aprile 2013

Scomposizione di strudel

Nell'attesa della vera primavera mi coccolo con questi dolcetti, hanno a che fare con lo strudel di mele, stessi ingredienti ma la realizzazione avevo voglia di stravolgerla un po'. Sapete che spesso mi diverto a a sovvertire tutto ;)
Non se ne abbiano a male i tradizionalisti dello strudel, sono sicura che questa versione piacerà anche a loro ;)))
Uff.. che periodo di corsa questo qui, non ho fatto neanche in tempo a godermi le festività appena passate (ah... sono passate?) che il trantran quotidiano mi ha di nuovo inghiottita. Ma chissefrega, ho un buon salvagente, vorrei solo trovare più tempo per passare da ognuna/o di voi. Perché mi sono accorta che quando passo troppo tempo senza venire nei vostri angoli di vita... mi mancate! Ma chi l'avrebbe detto quella sera in cui ho deciso di aprire questo blog. Quindi se avevate dubbi... tornerò e ritornerò e ritornerò ancora a rompervi le balle.
Un bacio grande.


Ingredienti per 4 tortine:

Per la pasta tirata:
  • 90 gr di farina
  • 40 gr di acqua tiepida
  • 2 cucchiai di olio
  • 1 cucchiaino di aceto di mele
  • 1 pizzico di sale

Per il ripieno:
  • 1 mela
  • 2 fette biscottate
  • zucchero a velo
Per la salsa ai pinoli:
  • pinoli
  • succo di mela

Per la salsa all'uvetta:
  • uvetta
  • vino bianco o passito o rum
  • cannella per spolverare

Cuciniamo insieme:
Lavorare insieme tutti gli ingredienti per la pasta tirata e fatela riposare mezz'ora circa a temperatura ambiente spennellandola con un cucchiaio di olio. Tiratela con il mattarello molto sottile e ricavatene dei dischi. Utilizzando degli stampini create gli strati del tortino alternandone uno di pasta, uno di mela sbucciata tagliata a fette sottili e un cucchiaio di fetta biscottata sbriciolata a cui avrete aggiunto un po' di zucchero a velo (o a piacere semolato). Terminate gli strati con la mela e una spolverata di zucchero a cui io ho aggiunto un po' di semi di vaniglia. Infornate a 180° per una mezz'oretta. Nel frattempo preparate le salse di accompagnamento, per quella ai pinoli pestate nel mortaio i pinoli con il succo di mela e per la salsa all'uvetta pestate l'uvetta con il vino bianco in cui è stata ammollata per un'oretta.
Quando gli strudel scomposti saranno pronti serviteli con le salse e spolverandoli di cannella.

lalexa







Con questa ricetta partecipo al contest "Dolci senza latte e senza uova" di aboutfood