mercoledì 27 febbraio 2013

Stinco profumato

Ragazze...
pian piano riemergo dalle.... ceneri. Questa influenza mi ha stesa e sono riuscita solo ora a tornare attiva dopo questi giorni passati tra termometro, piumone, rogne e capricci.
Innanzitutto non sapete quanto mi è mancato poter stare un po' con voi ma mi rifarò alla grande prendendomi un po' di tempo per tutte....

E solo ora apprendo con immensa gioia di aver vinto il contest di Morena con i miei mochi... ma che soddisfazioneeeeee, io che con dolci dolcetti torte tortine non mi reputo mai all'altezza. Un grazie speciale e pieno di affetto a Morena e alle giudichesse di questo goloso contest.

E ritorno in pista con una ricetta che ho trovato entusiasmante, l'avevo preparato la settimana scorsa, prima del grande tumulto... ma riesco solo ora a postarla. Uno stinco profumatissimo che solo cucinandolo potrete capire appieno ;)

E come dicono i miei nonni: ogni giorno si fa la luna e ogni giorno se ne impara una!


Ingredienti:
  • 1 stinco di maiale
  • 40 gr di zenzero
  • 1 lime (succo + buccia grattugiata)
  • 2 foglie di limone
  • 30 gr di salsa di soia
  • 4 cucchiai di salsa di pesce
  • 20 gr di miele
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 peperone
  • 1 cucchiaio di farina
  • sale
  • pepe

Cuciniamo insieme:
Tritate lo zenzero e unite in una terrina a questo il succo del lime, la buccia grattugiata, la salsa di soia, la salsa di pesce, il miele, gli spicchi di aglio, il peperone tagliato a pezzettoni, sale e pepe.
Mettete lo stinco a marinare per una notte in questo intingolo. Il giorno dopo cuocetelo in un sacchetto da forno a 160° per tre ore circa. Io non ho usato olio poiché lo stinco rilascia il suo grasso (che in parte ho eliminato). Quando sarà cotto mettete da parte lo stinco e raccogliete il sugo passandolo con un colino. Spremete bene così da estrarre tutti i succhi e mettete questo fondo in un pentolino a cui aggiungerete stemperando bene un cucchiaio di farina. Portate a bollore e fate addensare.
Servite lo stinco con il vostro sughetto.

lalexa



Con questa ricetta partecipo al contest "L'agrodolce in cucina" del blog "Il cestino da pic nic"





lunedì 25 febbraio 2013

Cannoli con aringa, pecorino, uvetta e gelatina di dolcetto

Ragazze l'influenza ha colpito anche me!
Ammaccata e stralunata sul divano, tra un'aspirina e la propoli, non mi dilungherò in discorsi deliranti febbricitanti, passo direttamente alla ricetta.


Ingredienti per quattro cannoli:

Per i cannoli:
  • 30 gr di farina di segale
  • 30 gr di farina di farro
  • ½ bicchiere di vino passito o dolcetto
  • 3 cucchiai di olio evo

Per la farcia:
  • 1 patata
  • 1 manciata di uvetta ammollata nel ½ bicchiere di vino che userete per l'impasto
  • aringa affumicata
  • pecorino grattuggiato non troppo stagionato
  • gelatina di “dolcetto” Azienda Agricola Mariangela Prunotto



Cuciniamo insieme:
Impastate le farine con il vino e l'olio e mettete in frigo avvolto da pellicola per una mezz'ora. Ricavate con l'impasto dei cerchi e creati dei cannoli con l'aiuto dei cilindri appositi. Cuocete i cannoli a 180° per una ventina di minuti.

Bollite la patata e quando sarà cotta schiacciatela e aggiungete l'aringa tagliata a pezzettini, l'uvetta ammollata, un cucchiaio di gelatina di “dolcetto” Az. Agr. Mariangela Prunotto e il pecorino grattuggiato. Mescolate bene e con l'aiuto di una sac-à-poche farcite i cannoli appena sfornati.
Riponete il tutto 5 minuti in forno per far sciogliere il pecorino e infine guarnite i lati dei cannoli con la gelatina di dolcetto sminuzzata.


Ora mi rituffo sotto il piumone. Appena se ne va questa febbre torno da voi! Un bacio.

lalexa





mercoledì 20 febbraio 2013

Zuppa di cicerchie e pancetta affumicata

Aprire un piccolo ambiente.
Dare vita ad una piccola osteria, tutta mia!
Di quelle che sanno lasciare il segno. Uno di quei piccoli posti tutti da scoprire, dove appena entri ti trovi subito come a casa. Dove poter dare pieno sfogo alla mia passione: la cucina.
Creare dei momenti speciali in cui cucinando per i miei ospiti mi potrei trasformare in una piccola prestigiatrice culinaria, estrapolando dal mio forno magico piccole semplici e preziose pietanze! 
Un luogo dove il cibo possa diventare il miglior mezzo per aprire gli animi ed il cuore. Poter creare momenti magici sarebbe il mio sogno, un posto dove le tensioni spariscono, i sorrisi si aprono e le parole scorrono a profusione.
Questo è il mio sogno che tengo ben saldo e custodito nella mia parte più intima e profonda!
...E voi aprireste mai un ambiente tutto vostro?

Oggi una zuppa che ho trovato davvero buonissima. Credo una delle zuppe più semplici e gustose che io abbia mai assaggiato!



Ingredienti per due persone:
  • 200 gr di cicerchie secche
  • 2 foglie di alloro
  • 2 foglie di salvia
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 cucchiaio di olio
  • brodo
  • 2 cucchiaini di concentrato di pomodoro
  • 1 pezzo di pancetta affumicata



Cuciniamo insieme:
Mettete le cicerchie in ammollo in acqua per una notte. Il giorno dopo buttate l'acqua e lavate molto bene le vostre cicerchie. Cuocete ora in pentola a pressione (o normale) le cicerchie finchè non si saranno ammorbidite e scolatele. In un tegame di coccio (potete anche usare una pentola normale) mettete un filo di olio e i due spicchi di aglio, quando l'olio inizia a sfrigolare aggiungete le cicerchie, il brodo, il concentrato di pomodoro, l'alloro e la salvia e fate cuocere finchè le cicerchie non inizieranno a disfarsi. Gli ultimi dieci minuti aggiungete la pancetta affumicata tagliata a pezzi.
Non vi resta che servire e... spazzolarvela!

lalexa




Con questa ricetta partecipo al contest "Un coccio al mese per dodici mesi del blog di max"




lunedì 18 febbraio 2013

Tazzine al grana con salsa di gorgonzola e ricotta, bresaola di struzzo e composta di fichi

L'altro giorno sono stata dall'estetista a fare una pulizia del viso. Premetto che ci vado tipo una volta all'anno ma più che un piacere questa volta è stato un dovere poiché era una pulizia che avevo acquistato con un coupon che stava scadendo. Solitamente non ho mai avuto problemi con 'sti famigerati coupon... Ma questa volta disagio; e non solo perchè sono stata accolta da un gruppo non ben identificato di brasiliane(brasiliani?) che erano centomila volte più donne di me e credetemi che io solitamente non ho nulla contro queste  persone coloratissime e normalmente simpaticissime, e non ho provato disagio perchè per tutto il tempo mi hanno fatto i conti in tasca su quante volte ti depili e perchè a volte ti depili con la lametta (ebbene so che non si fa ma ahimè quando la fretta gioca e devo scappare in piscina io non possiedo un estetista personale) e non ho provato disagio perchè hanno cercato di convincermi che con delle ciglia extension avrei avuto uno sguardo-da-baciami-subito-che-avrebbe-steso-qualunque-macho-latino-all'istante! Ebbene ho provato disagio perché all'uscita cercando di scappare da quel posto prima possibile ho ribaltato un vaso in entrata contenente dei kitschisssimi fiori finti e ingialliti (orrore). Si, ho provato disagio e vergogna... Per fortuna non me l'hanno fatto pagare... quasi sicuramente era un vaso originale cinese dell'epoca della dinastia Ming ma è più probabile fosse della dinstia cinese Bazaar Tuttoauneuro! ;)

L'altra settimana è arrivato da me il pacco dell'Azienda Agricola Mariangela Prunotto, che meraviglia, la mia testa ha frullato un pochino e ne sono uscite delle simpatiche tazzulelle! Un antipastino intrigante e gustosissimo!


Ingredienti per due tazzine:
  • 100 gr di farina di enkir
  • 20 grammi di olio evo
  • 30 grammi di grana gratuggiato
  • sale
Per la salsa:
  • 50 grammi di ricotta fresca
  • 2 cucchiai di gorgonzola
  • 1 cucchiaino di miele



Cuciniamo insieme:
Lavorate la farina con l'olio e il grana e mettete l' impasto in frigorifero per una mezz'oretta. Intanto preparate la crema mixando insieme la ricotta, il gorgonzola e il miele. Create le vostre tazzine e mettetele negli stampini per 25 minuti circa in forno preriscaldato a 180° gradi. Servite riempiendo le tazzine con la salsa e completando il piatto con la bresaola di struzzo e la composta di fichi! 

'nabbbbontà! ;)



lalexa




Con questa ricetta partecipo al contest "Dolcemente Salato" del blog Arricciaspiccia e Az. Agr. Mariangela Prunotto






domenica 17 febbraio 2013

Pasta con aringa affumicata, mozzarella di bufala e pomodorini caramellati

Un due giorni decisamente movimentati per un turbinio di emozioni varie ed eventuali.
Premessa: venerdì sera sono andata a prendere due sventole di appena tre mesi... due piccole palle di pelo tremanti, due splendide micette sciantose, ruffiane e maldestre, il giorno dopo avrei dovute portale a casa su in valle da me, la bianca per i miei genitori e l'altra per un'amica della mia mamma. Morale della favola sono state con me la notte di venerdì... appena arrivata a casa il mio MicioPino (8 kg di trippa e furbizia) ha iniziato a soffiare geloso contro di loro, contro me e contro il tato... una notte di inferno... lui che faceva un verso che era un mix perfetto tra un ragliare e un ringhiare... le micie che strafottenti se ne sono fregate e hanno corso e saltato  tipo stambecchi sul letto... tutta la notte!
La mattina in stato catatonico le ho messe nel trasportino e da Verona sono partita per il Trentino a portare le bimbe pelose... me le sarei tenute tutte e due. Mi riempirei la casa di animali, è più forte di me!
Dopo averle portate alle loro nuove mamme sono andata a trovare una mia carissima amica. Abbiamo fatto l'università insieme e abbiamo vissuto e condiviso per anni un periodo davvero importante. La ora è felice. La aspetta un piccolo trappolino che da otto mesi è al calduccio nel suo pancino. La è sempre e ancora più bella. Io tanto felice di essere andata a salutarli ieri! Tra un mese potrò prendere in braccio il piccolo della mia amica ! ;)

Tornata a casa la sera ho preparato per me e il tatozzo un fusillo napoletano che mi ha riempito il cuore e mi sono sentita felice e in pace con me stessa! Un piatto a mio parere eccezionale nella sua estrema semplicità. Una delle mie paste preferite! L'italianità per eccellenza! 


Ingredienti per due persone:
  • 250 gr di fusilli napoletani corti del Pastificio Artigianale Leonessa (fameeeeeeeee)
  • aringa affumicata
  • pane grattugiato
  • olio evo
  • 6 pomodorini caramellati
  • 4 mozzarelline di bufala campana dop
  • origano
  • timo
  • sale affumicato


Cuciniamo insieme:
Mettete a bollire l'acqua per la pasta intanto mettete le mozzarelline di bufala per un quarto d'ora in acqua tiepida. In una pentola mettete dell'olio evo e fate saltare i filetti di aringa affumicati e tagliati a pezzetti non troppo fini  per qualche minuto. Nel frattempo preparate il caramello con zucchero e acqua in parti uguali e quando inizia a caramellare immergete i pomodorini per qualche minuto. Adagiateli poi su un pezzo di carta forno. In un'altra padella abbrustolite il pane grattugiato con dell'olio, dell'origano e il sale affumicato (o normale). Fate cuocere la pasta e saltatela al dente nella padella con le aringhe. Impiattate aggiungendo la mozzarella sfilacciata grossolanamente a mano, le briciole di pane saltate, i pomodorini caramellati, il timo e se vi va un filo di olio a crudo.


"Come molti di noi, il nostro gatto ha una vena di crudeltà. Non mi sentirei a mio agio con un gatto che camminasse in giro per casa con un'aria da santarellino."
Beverly Nichols

lalexa....da grande farò la gattara



Con questa ricetta partecipo al contest Le Strade della Mozzarella



giovedì 14 febbraio 2013

Gnocchi di malga sbatui

Ciao ragazze! Volevo prima di tutto scusarmi se in questo periodo non riesco ad essere presente come vorrei nei vostri blog... È un periodo davvero pesante e non poter essere costante sulle vostre tavole, nei vostri post e anche un po' nelle vostre vite... devo ammettere che un po' mi frustra! Appena le acque si calmeranno tornerò più carica che mai! Vorrei ringraziare tutte voi, per avermi fatto capire quanto una donna possa valere, quanto coraggio leggo spesso nei vostri post, quanta tenerezza e tenacia mettete nelle cose, ognuna a modo suo, ognuna diversa; devo ringraziarvi con tutto il mio più sincero affetto per quello che costantemente giorno dopo giorno sapete insegnarmi! Dico davvero eh!! Una donna è capace di cose straordinarie! ;)

Oggi vi propongo degli gnocchetti facili facili da fare: gli gnocchi di malga sbatui (sbattuti)! Questo piatto l'ho scoperto e assaporato qui in Veneto, è una ricetta della tradizione che si fa in Lessinia, la zona più montanara di Verona... era un piatto che i malgari cucinavano nelle loro malghe con i loro prodotti e che ora è proposto in tutti i ristoranti della zona. Normalmente si condiscono con moooooolto burro fuso, erano piatti ovviamente sostanziosi per il clima rigido e per il duro lavoro di questi malgari...ma visto che io non ho pascolato le mucche tutto il giorno, non ho lavorato duramente nei campi e che me ne sto qui al calduccio non c'ho dato dentro troppo con il burro e ho deciso di aggiungere del tartufo! Risultato splendido!
....mmm boni gli gnocchetti sbatui!


Ingredienti per due persone:
  • 150 gr fioretta o ricotta fresca
  • 150 gr farina
  • 1 uovo
  • sale
  • 100 gr di  latte o acqua
  • ricotta affumicata
  • tartufo fresco
  • burro

Cuciniamo insieme:
Mescolate energicamente in una terrina la ricotta, la farina, l'uovo, il sale e il latte, ponete per mezz'ora in frigorifero. Trascorso il tempo cuocete gli gnocchi in una pentola con abbondante acqua salata, createli aiutandovi con due cucchiai, non devono essere perfetti e neanche troppo grandi. Appena salgono in superficie, metteteli in una pirofila e conditeli col burro fuso e la ricotta affumicata. Io ci ho messo sopra anche del tartufo. Ma la tradizione non lo richiede.

Questa mattina un piccolo sigillo arrotolato trovato in un posto inaspettato per me...

"Vorrei restare per sempre in  un posto solo per ascoltare il suono del tuo parlare e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo impliciti dentro al semplice tuo camminare, e restare in silenzio al suono della tua voce."


lalexa

E tanti auguri alla mia amica Valentina de La ricetta che Vale per il suo onomastico e a tutte le Valentine e i Valentini di questo mondo ;). Sei forte ragazza! ;)



Vorrei conoscer l' odore del tuo paese, camminare di casa nel tuo giardino,
respirare nell' aria sale e maggese, gli aromi della tua salvia e del rosmarino.
Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero parlando con me del tempo e dei giorni andati,
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero, come se amici fossimo sempre stati.
Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci e i ciuffi di parietaria attaccati ai muri,
le strisce delle lumache nei loro gusci, capire tutti gli sguardi dietro agli scuri

e lo vorrei perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Vorrei con te da solo sempre viaggiare, scoprire quello che intorno c'è da scoprire
per raccontarti e poi farmi raccontare il senso d' un rabbuiarsi e del tuo gioire;
vorrei tornare nei posti dove son stato, spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
e per farmi da te spiegare cos'è cambiato e quale sapore nuovo abbia l' universo.
Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona o il mare di una remota spiaggia cubana
o un greppe dell' Appennino dove risuona fra gli alberi un' usata e semplice tramontana

e lo vorrei perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Vorrei restare per sempre in un posto solo per ascoltare il suono del tuo parlare
e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo impliciti dentro al semplice tuo camminare
e restare in silenzio al suono della tua voce o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso
dimenticando il tempo troppo veloce o nascondere in due sciocchezze che son commosso.
Vorrei cantare il canto delle tue mani, giocare con te un eterno gioco proibito
che l' oggi restasse oggi senza domani o domani potesse tendere all' infinito

e lo vorrei perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...


martedì 12 febbraio 2013

Zuppa di birra, cialde di guacamole e peperoni caramellati

Amore.
Si tra pochi giorni è S. Valentino, non che me ne freghi molto a dire il vero della giornata in sè. Non amo i fiori recisi, e preferisco andare fuori a cena col tato tutti gli altri giorni dell'anno.
Amore per me è uno sguardo diverso dal solito. Quello che ti solleva e che ti fa dimenticare ciò che ti sta intorno. 
Amore è ridere di una stronzata per ore insieme, è complicità.
Amore non ha bisogno di tante parole. Parla da dentro. Le parole spesso non sono adeguate.
Amore è una bottiglia di vino rosso con due calici.
Amore è anche una tavola imbandita con una zuppa fumante e uno sguardo alla finestra che aspetta. 


Mi piace giocare con gli ingredienti, mi piace anche uscire dai confini nazionali, testare e sperimentare. E ci ho provato anche con questa ricetta. Una zuppa... alla birra bionda... che richiama i sapori sudamericani. Una mescolanza di ingredienti che mi ha divertito tanto nella preparazione e ancora di più nell'assaporarla. 

 

Ingredienti per due persone:

Per la zuppa:
  • 20 gr di burro
  • 40 gr di farina di mais per tortillas (o fioretto)
  • 0,33 l di birra chiara
  • 1 bicchiere di latte di cocco
  • 1 tuorlo d'uovo
  • 1 pizzico di buccia di lime grattuggiata
  • erba cipollina
  • coriandolo
  • sale affumicato
Per la cialda all'avocado:
  • 1/2 avocado
  • 1 scalogno piccolo
  • succo di lime
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • pepe macinato
  • 1 peperoncino verde fresco piccante
  • 2 pomodorini maturi
  • sale
  • coriandolo
  • formaggio grana grattuggiato
Per il peperoncino caramellato:
  • 2 peperoni piccoli dolci
  • 20 gr di zucchero
  • 20 gr di acqua
Per la guarnizione:
  • 2 fette di chorizo tagliate a listarelle
  • paprica

Cuciniamo insieme:
Sciogliere il burro in una pentola e stemperare la farina di mais mescolando con una frusta come per fare una besciamella. In una terrina mettete il latte di cocco, il tuorlo d'uovo e la birra e sbattete energicamente. Incorporate lentamente alla farina stanto attenti a non formare dei grumi e fate cuocere a fuoco molto lento per 5 minuti.

Per la cialda:
Preparate un guacamole tagliano l'avocado a metà, spellandolo e privandolo del nocciolo. Tagliate la polpa a dadini  e aggiungete lo scalogno tritato, il peperoncino tritato e i pomodirini spellati tagliati a cubetti. Aggiungete il succo di lime, l'olio, il coriandolo tritato, il sale e lavorate il tutto in un mortaio fino ad ottenere una bella crema. Lasciate riposare in frigo per mezz'oretta. Passato il tempo aggiungete una bella manciata di formaggio grana e create dei dischetti che mettere in forno a microonde su un pezzo di carta da forno per un minuto circa.

Per i peperoncini caramellati:
In una padella fate sciogliere lo zucchero nell'acqua e quando inizia a caramellare immergete i peperoncini finché non saranno ben caramellati.

Assemblate il piatto aggiungendo il chorizo tagliato a listarelle e rosolato in una pentola con della paprica.
Spolverate poi il tutto con coriandolo ed erba cipollina.

lalexa

 

...always on my mind



Con questa ricetta partecipo al contest "Colors and Food di febbraio - Cuisine Fusion & Green color"







lunedì 11 febbraio 2013

Mochi col cuore!

Buon inizio settimana a tutte! Oggi ho fatto i compiti! Tante di voi mi hanno mandato la richiesta di partecipare a questo giochino per conoscerci meglio e non sono riuscita ancora ad onorare nessuna. Oggi mi sono ritagliata un po' di tempo per farlo.
Ringrazio Chiara de La cucina dello Stivale per avermi pensata e tutte le altre amiche che mi hanno invitata!Non me ne volete, appena riesco cercherò di rispondere a tutti! E quindi ecco qua le mie 11 risposte alle sue domande.

1. Che significato ha, per te, il nome del tuo blog?
Beh, c'è una frase di un film che amo che descrive al meglio cos'è per me la genialità... "È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione" - (cit. amici miei). E questo per me vale anche in cucina.

2. Cosa non deve mai mancare nella tua cucina?
La farina per la pizza. Quando mi prende la voglia irresistibile non posso trovarmi impreparata.

3. Dolce o salato?
Salato tutta la vita. Ma in quei giorni...

4. Hai un piatto che è il tuo cavallo di battaglia?
Mi ripeto... ma la pizza è la pizza. Punto alla perfezione anche se la strada è ancora lunghissima

5. Con le foto come te la cavi, impazzisci come me?
Impara l'arte e mettila da parte, perfortuna ho un buon maestro che mi aiuta ;)

6. Cosa mangi a colazione?
Caffè e un biscotto di corsa. La colazione ahi ahi è un mio tasto dolente, solo in vacanza mi concedo colazioni importanti! 

7. Se sei invitata, preferisci preparare primo, secondo o dolce?
Primo in dosi massicce!!! 

8. Qual è il tuo drink preferito?
Il lugo!!!! Sciroppo di sambuco, prosecco, menta e seltz!

9. Il romanzo culinario più bello di sempre?
Sarò banale e scontata... ma kitchen della yoshimoto vince nel suo genere

10. Nella vita di cosa ti occupi oltre la cucina?
Sono un'educatrice professionale. Mi diletto con il nuoto, yoga e quando ho tempo lo snowboard. Amo la musica e la lettura. Se ci scappa un buon concerto ogni tanto.... bene ;)

11. Se pubblicassi un libro con le tue ricette, che titolo gli daresti?
Ovviamente.... Pappa Geniale ;)


Passiamo alla ricettina di oggi. Un dolcetto che volevo provare da un po', come sempre l'amore per l'oriente mi ha condizionata ma ho deciso di farcire questi mochi con prodotti tutti italiani: amarene per quelli rosa e crema di pistacchio per quelli bianchi.


Ingredienti per 12 mochi:
  • 60 gr di farina di riso glutinosa
  • 120 gr di zucchero a velo
  • 120 gr di acqua
  • the di ibisco per i mochi rosa
Per il cuore del mochi rosa:
  • 6 amarene
  • cioccolato fondente
Per il cuore del mochi bianco:
  • 60 gr di pistacchi di bronte tritati
  • 50 gr di zucchero
  • 40 gr cioccolato bianco
  • 30 gr di latte
  • 40 gr di burro
  • cioccolato fondente



Cucianiamo insieme:
Innanzitutto mettete la farina in una terrina con metà acqua e lo zucchero a velo, mescolate con un cucchiaio di legno e aggiungete l'acqua rimanente, coprite con pellicola e mettete in micronde per 2 minuti a 400 w, prendete il composto e mescolate ancora bene e poi riponete nuovamente in microonde per 4 minuti circa coperto con pellicola. Mescolate ancora molto bene e fate raffreddare.
A questo punto ho diviso l'impasto in due parti, una per fare i mochi rosa e una per quelli bianchi.


Per i mochi rosa ho strizzato nel composto una bustina di te di ibisco ammollata in acqua calda... e poi mi sono fatta un the già che c'ero :)
Per la farcitura di questi ricoprite le amarene con della cioccolata fondente sciolta a bagnomaria e mettetele poi in freezer per 20 minuti, stendete l'impasto dei mochi, tagliatelo a piccoli  pezzi e avvolgete le amarene cioccolatose aiutandovi spolverando con farina di riso (altrimenti l'impasto risulterà difficile da lavorare e troppo appiccicoso).

Per i mochi bianchi ho preparato una crema di pistacchi. Mettete i pistacchi di bronte in un mixer, tritateli e aggiungete lo zucchero e il cioccolato bianco, mettete il composto in un pentolino e aggiungete il burro e il latte. Fate cuocere per 5 minuti a fuoco basso.
Prendete delle nocette di crema di pistacchi e ponetele in freezer 20 minuti, poi  immergete anche queste nel cioccolato a bagnomaria e riponetele altri 10 minuti in freezer infine le ho ricoperte con l'impasto.

Anche se il nome trae in inganno la farina di riso glutinosa non contiene glutine, quindi è perfetta anche per celiaci; inoltre normalmente i mochi vengono preparati con una specie di marmellata di fagioli atzuki ma potete sbizzarrirvi con i ripieni più disparati!

lalexa







domenica 10 febbraio 2013

Rufioi. Antiche frittelle per salutare il carnevale!

Ultimi botti di carnevale, una festa che sinceramente non amo particolarmente, forse perchè non ho ancora dei pargoli miei su cui sfogare la mia creatività o forse perché il ricordo più limpido che ho dei miei carnevali da piccina mi è dato da una foto a cui mia mamma tiene tantissimo... una drammatica fatina con il berretto di lana sotto al cappellino da fatina, io nella foto piango come una fontana, a bocca spalancata, rossa livida, con le lentiggini fine perché non esiste una fatina con il berretto di lana per il freddo sotto il cappello. E che diamine!! ahahah!
Quest'anno oltre alle fortaie ho deciso di preparare i rufioi. Questi dolci di carnevale si preparano solo in una piccola zona del Veneto, li ho assaggiati una sera in un ristorante e me ne sono letteralmente innamorata.
Una signora autoctona di Costeggiola, a Soave in provincia di Verona, terra di buon vino, mi ha raccontato che questi dolci che poi sono diventati il simbolo Carnevalesco della zona, non sono nati come dolce, la loro storia risale all'ottocento, quando la popolazione locale contadina al limite della povertà e della fame si era ingegnata con i prodotti del campo creando questi rufioi che in origine quindi erano salati e prodotti con ingredienti di scarto della carne e cotti nel brodo. Nei periodi più floridi questi tortelli si  trasformarono in un vero e proprio dolce e si iniziarono ad usare ingredienti più ricchi e raffinati come la frutta secca, gli amaretti e la frutta candita. La loro foggia divenne così a mezzaluna con la forma del sole nascente!
I rufioi oggi vengono preparati nel mese di gennaio in occasione della sagra del paese di Costeggiola grazie alle donne del paese che onorano e portano avanti questa tradizione ciascuna ovviamente mettendoci il proprio tocco come l'aggiunta di formaggio grana  nell' impasto!


Ingredienti per la pasta:
  • 2 uova 
  • 500 gr di farina
  • sale
  • 2 cucchiai di zucchero
  • il succo di un arancia
  • olio per friggere
  • zucchero a velo

Ingredienti per il ripieno:
  • 150 gr di amaretti sbriciolati
  • 150 gr di pane grattugiato 
  • 100 gr pinoli tritati grossolanamente
  • 100 gr di mandorle tritate grossolanamente
  • uvetta
  • un pezzo di cedro candito tagliato a piccoli pezzi
  • 1 uovo
  • 100 gr di zucchero
  • rum o liquore tipo anice
  • 20 gr di cacao amaro in polvere
  • 20 gr di formaggio grana grattugiato


Cuciniamo insieme:
In una terrina create una pastella aggiungendo dell'acqua calda al pane grattugiato (in origine e ancora oggi c'è chi usa il brodo di carne), aggiungete tutti gli ingredienti per il ripieno, mescolate bene e mettete in frigorifero per una notte.

Preparate la pasta mescolando la farina, le uova, lo zucchero, un pizzico di sale, il succo di arancia e stendetela sottile, create dei dischi e riempiteli con una noce di ripieno, chiudete sigillando bene i lembi dei dischi.
Friggete i rufioi in abbondante olio fino a doratura e asciugateli su carta assorbente. Spolverateli con lo zucchero a velo.
Questi dolci sono perfetti sia caldi che freddi!

lalexa











venerdì 8 febbraio 2013

Tonkatsu. La cotoletta giapponese e contaminazioni

Konnichiwa gente!
Oggi sono giapponese.
Oggi cucino giapponese. Più o meno. Con contaminazioni trentine. Provate a spiegarglielo voi a questi giapponesi tradizionalisti che ho voluto usare delle splendide braciole di maiale affumicate, carne in pieno stile oktoberfest che con mio grande piacere si sono adattate perfettamente al piatto. D'altra parte, in Germania le mangiano con i crauti. Nel Sol Levante con il cavolo... alla fine gira che ti rigira tutto il mondo è paese.
Ieri ho finito un libro di narrativa nipponica. Il passato di Shoko di Miyuki Miyabe. Mi è piaciuto molto. E volevo condividere con voi uno stralcio. Il finale. Sono bastardissima ;) Quindi se lo state leggendo fermatevi qua e passate alla ricetta, se invece vi interessa o non vi fa nè caldo nè freddo... provate ad entrare anche voi tra queste righe. Spero vi lascino qualcosa. 

"Com'era piccola. Delicata.
Tamotsu si stava avvicinando al loro tavolo. Kozue non lo guardava. Gli orecchini e le spalle di Kyoko si muovevano, pieni di vita.
Come davanti a qualcosa di troppo grande, che non si riesce a vedere completamente, Honma provò un senso di stupore mai provato prima.
Non è importante cosa ti chiederò. Raccontami la tua storia.
Le parti che non hai mai confidato a nessuno.
Dimmi del fardello enorme che hai dovuto portare.
Raccontami del giorno in cui sei fuggita, dei periodi in cui ti sei dovuta nascondere.
Dimmi i tuoi segreti.
Abbiamo così tanto tempo...
Kyoko.
Tamotsu appoggò la mano sulla sua spalla."



Ingredienti per due persone:

Per il tonkatsu:
  • 2 braciole di maiale affumicate
  • 1 uovo
  • farina
  • panko
  • olio di soia per friggere

Per la salsa tonkatsu:
  • 4 cucchiai di ketchup
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 cucchiaio di salsa worchester
  • 2 cucchiai di sakè
  • 1 cucchiaio di senape
  • 1 cucchiaio di salsa di soia

Per l'accompagnamento:
  • cavolo cappuccio
  • gomasio (se volete qui trovate la mia ricetta)
  • olio evo


Cuciniamo insieme:
Prendete le braciole affumicate (ovviamente vanno bene anche le braciole classiche, questa è solo la mia variante) e con il batticarne appiattitele leggermente. Passatale nelle farina, poi nell'uovo sbattuto e infine nel panko, da preferire sicuramente al classico pangrattato perché rende il fritto più leggero, arioso e croccante... e basta entrare in qualsiasi alimentari etnico per trovarlo. Ponetele ora per un quarto d'ora in freezer. In seguito friggete in olio di soia fino a doratura. Asciugate su carta assorbente e impiattate tagliando il tonkatsu a striscie come nella foto (loro lo fanno perché usano le bacchette). 

A parte preparate la salsa mettendo in un pentolino tutti gli ingredienti sopracitati e cuocendo a fuoco lento per dieci minuti.

Se vi va servite la cotoletta accompagnandola con del cavolo cappuccio tagliato sottile che io ho condito con gomasio e olio evo.

Un piatto molto divertente. Un'ottima alternativa alla classica cotoletta alla milanese.

lalexa

È venerdì. Rock'n'roll!!



Con questa ricetta partecipo al contest "Presentazione" di "Perle ai Porchy"




"Con questa ricetta partecipo al contest di L'Ennesimo Blog di Cucina, CRE-AZIONI IN CUCINA, di febbraio"












martedì 5 febbraio 2013

La sua lasagna non convenzionale

Ciao a tutte, è un periodo tosto tra lavoro e impegni vari. Oggi mentre guidavo verso casa avevo i sudorini per la solita pila di vestiti che mi aspetta... non sopporto stirare. Giunta a casa con le palle che toccavano terra ho trovato una sorpresa grande... il  tato oggi è stato a casa dal lavoro e mi ha preparato la cena. Che tenerezza quando mi ha accolto... i sudorini sono aumentati per le condizioni generali della cucina ma ho finto allegria... che cavolo sta combinando!? (penso). Lo guardo e lui con lo sguardo a metà tra Fantozzi e James Dean mi dice: "Ti ho preparato la cena ma non son bravo come te!". Io curiosa come una scimmia: "Cosa hai fatto?" e lui risponde: "Una lasagna non proprio convenzionale"...ho scoperto dopo che è dal primo pomeriggio che spadella. piccolo :) La devo postare. Anzi passo la palla a lui, hai cucinato? Ora servizio completo... deliziaci ragazzaccio! ;)

Ahahah, dopo aver fatto l'incursione nella missione post patate viole eccomi qua, ho fatto carriera, da servitore inviato a far spesa a chef di primo ordine! Ahahah
Mah... sicuri che volete la ricetta? ....no non sono geloso come i signori chef importanti very vip, è solo che avrò fatto tante tante castronerie...ai posteri l'ardua sentenza. E comunque ridi e scherza... il piatto l'ha pulito. Tiè! 


Ingredienti per circa due persone: (Ho avuto culo con le dosi)

Impasto: Ma che ve lo dico a fà... lo sapete fare voi l'impasto per le lasagne
  • 100 gr di farina di farro (Se vuoi fare il figo cambia la farina)
  • 1 uovo
  • sale
Farcitura:
  • 200 gr di ricotta
  • 4 carciofi
  • 3 fette di pancetta affumicata tagliata un pò spessa (eh se è fina non vale!!!)
  • sale
  • grana
  • pepe
  • noce moscata
  • maggiorana
  • una manciata di granella di nocciole

Cuciniamolo.... (Beh leggetelo... poi vedete voi se cucinarlo o no...)
Allora, prima di tutto un leggero imbarazzo verso la cucina e tutti i suoi strumenti... poi mi sono fatto coraggio e mi sono scritto a tavolino un piano di battaglia.
Cosa fare per prima cosa?? ....L'impasto!!! Si! E via... farina, uovo, sale e impasta, impasta, impasta... non sembra così faticoso quando lo fanno gli altri... vabbè... impasta, impasta e poi via in frigo per un po' dentro la pellicola. Intanto prepara i carciofi... panico. Pulire i carciofi? Grazie internet che mi hai insegnato a pulire i carciofi... che spreco... tutte quelle foglie preziose, leggermente dure, che se vanno nel bidone dell'umido... uhm... poi ho scoperto che i carciofi hanno la barba e che punge, eccheccazzo mi sembrava di essere in guerra!! Bon... dopo un tempo troppo lungo sono riuscito a ricavare questi famigerati cuori... poi li ho tagliati a striscioline, li ho schiaffati in padella con uno spicchio d'aglio, e con un po' di acqua li ho cotti per bene. Olio? Mah... la signorina mi dice sempre di usarne poco e io... ho eliminato il problema alla base e via..niente olio... ahahha. Bene... proseguiamo, li ho cotti finché non li ho trovati piacevolmente morbidi. A parte in una padellina ho rosolato la pancetta a striscioline, era tanta ma un po' me la sono pappata cucinandola! Buona! Ora era il momento di preparare il condimento di ricotta... la besciamella?? Un casino!! Meglio questa donne!! E allora acchiappo la ricotta dal frigo, sale, pepe, maggiorana, un pizzico di noce moscata, grana e via con il frullatore ad immersione... divertente questo!! Bzzzzz bzzzzzz bzzzzz.... ecco ottenuta una bella salsina.
Ora ho tirato la sfoglia... ecco non ho ottenuto dei rettagoli perfetti come quelli che si vedono in giro ma con un po di puzzle e di incastri in stile tetris sono riuscito a creare una cosa decente e li ho bolliti in acqua salata.
Ora il mio quadro prendeva forma... ho composto la lasagna a strati (come tutte le lasagne)... salsa ricottosa, carcio e pancetta, sfoglia, e via così fino al bordo della pirofila!!
Una bella spolverata di grana e per fare il figo tra i più fighi, creativo, innovato ed alternativo ci ho schiaffato sopra un po di granella di nocciole, ne ho vista un po' avanzata di fianco alle farine..ahahaha... l'ho fatto ridendo. Come andrà a modificare sapidità, leggerezza e gusto? ahahaha. Fatto sta che a me è piaciuta, alla bimba anche... o forse l'ha mangiata solo per amore.
Ci si vede!

Rieccomi qui! Non è stato bravissimo il mio mago pancione? E sapete cosa ha fatto anche? Ve lo dico?I cioccolatiniiiiiii...cioccolato bianco e nutella!!! Lui dice brutti e rotti... Io aggiungo perfetti! ;)

...è stato un pò come S.Valentino oggi!

lalexa










lunedì 4 febbraio 2013

Raclette svuotafrigo. Dannato lunedì!

Terrificante e pericoloso lunedì. Questa settimana l'ho sentito più di altre. E la mia giornata ne ha un po' risentito. Ho rotto così tanto le balle al mio tato che ora devo farmi perdonare...
Ho guardato fuori dalla finestra, avete visto? Le giornate si stanno un po' allungando, torno a casa dal lavoro e faccio ancora in tempo a salutare il sole... No no... oggi non sono poetica ;))) Adesso ho solo voglia di svagarmi, accendo lo stereo, mi faccio un bel bagno caldo e penso alla cena. E qui mi scatta l'idea... volevo qualcosa di... come posso dire... interattivo?! Divertente!? Alternativo... mah forse sto esagerando. Stasera raclette! Ebbene si, non ho in casa il formaggio raclette, ma chissefrega gente, col brie andrà bene lo stesso, eh si!! Normalmente una raclette come si deve ha come ingrediente principale il formaggio omonimo e si accompagna con patate e verdure. Ma è troppo divertente aprire il frigo e svuotarlo letterlamente!! ;) Ho in casa le patate del campo della nonna, una profumata luganega (un bel salsicciotto speziato trentino) e un filettino di manzo, della polenta bianca avanzata... aggiungiamo qualche verdura e via. Dai dai che è divertente... voi l'avete mai fatta!?!? Piastra bollente, calore al massimo e ognuno si cuoce il suo "boccone" quanto vuole e come meglio crede. In realtà mi piace e mi diverte così tanto che ci metterei sopra a cuocere anche una spugna, MicioPino per sicurezza si è defilato... non si sa mai... ;))


Ma sì dai, stasera niente pentole e fornelli! Tiro giu dal pensile più alto la macchina infernale che ahimè uso troppo poco ...e via ... Lunedì tu m'hai provocato e mo te distruggo. E in un attimo il sorriso mi solca il viso. Ho le armi giuste ;))


Buona settimana a tutti.

lalexa

Io, un cuore, per voi.

Solo gli imbecilli non sono ghiotti... si è ghiotti come poeti, si è ghiotti come artisti... 
Guy de Maupassant